Un dossier con le osservazioni presentate da associazioni e comitati di cittadini e dei pendolari alla conferenza dei servizi sullo stadio della Roma e una delibera a firma dei consiglieri del gruppo misto Cristina Grancio e Stefano Fassina con la quale si chiede alla sindaca di annullare, in autotutela, le dichiarazioni di pubblica utilità per lo stadio di Tor di Valle approvate dall`Assemblea capitolina. Il tavolo della libera urbanistica, I comitati e le associazioni, riunite sotto lo slogan #Famo lo stadio… Ma non a Tor di Valle, hanno voluto ribadire il loro no alla location scelta per la realizzazione dello stadio della Roma durante una conferenza stampa organizzata nella sala della Piccola Protomoteca, in Campidoglio. Le criticità principali descritte dai presenti si basano sull`impatto che la struttura avrebbe sulla mobilità della zona, “sulla ricchezza che arriva ai privati in danno patrimoniale per il Comune di Roma”, la mancanza di partecipazione e procedimenti irregolari in quanto non è stata approvata la variante dall`Assemblea capitolina e, infine, “i pesanti interrogativi sulla regolarità del procedimenti”. Stefano Fassina ha ricordato di aver “insistito perché la sindaca venga in consiglio comunale giovedì perché nessuno possa dire che non sapeva. In quell`occasione presenteremo un odg con lo stesso contenuto della delibera che ha un iter più lungo. Lo studio del Politecnico è stato utilizzato in maniera propagandistica dalla sindaca. L`opera avrebbe un impatto sul quadrante profondamente negativo”. I presenti hanno ribadito di non essere “quelli del no agli stadi: noi gli stadi li vogliamo ma non a Tor di Valle”. Oreste Rutigliano di Italia Nostra ha annunciato che “stiamo raccogliendo i fondi per fare ricorso al Tar non appena ne sarà data la possibilità o verrà presentata la variante”. “Lo stadio di Tor di Valle è da tombare – ha spiegato la consigliera Grancio – e per questo faccio un appello affinché le opposizioni firmino la delibera: noi siamo pronti a impugnare la delibera per la sicurezza dei cittadini”. Il presidente della Camera di Commercio di Roma Valter Giammaria ha manifestato la sua preoccupazione perché “tutti parlano di difesa delle pmi ma poi nel nostro territorio il commercio di vicinato sta sparendo a favore dei centri commerciali.
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