La Giornata della Memoria va vissuta senza retorica, ogni anno, per ricordare le conseguenze di teorie aberranti sulla razza, gli orrori disumani verso le nostre sorelle e fratelli ebrei, verso i Rom, verso omosessuali e uomini e donne impegnate per la liberazione dai nazisti e fascisti. Deve essere una memoria viva, attiva, esigente, per combattere ogni giorno i rigurgiti di antisemitismo, di razzismo, di omofobia e, soprattutto, deve essere antidoto contro l’indifferenza. Oggi, la Giornata della Memoria va impegnata per la liberazione delle 47 persone ancora a bordo della ‘Sea watch’. Il Governo ascolti le grida di soccorso. È questione innanzitutto umana. La necessità di governare i movimenti migratori e di richiamare tutti i governi europei alle proprie responsabilità non può mettere in gioco la vita di 47 persone.
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