Sarebbero sensati alcuni dei richiami della Commissione europea all`Italia se fossero preceduti dal riconoscimento dell`insostenibilità dell`estremismo mercantilista dominante nel mercato unico europeo e nell`eurozona. L`Italia, come sempre nell`ultimo quarto di secolo, anche nell`esaltata crescita registrata nella scorsa legislatura, è il più lento vagone dell`area euro. Ma è l`assetto istituzionale e l`orientamento della politica economica dell`euro-zona che porta tutta l`Ue al rallentamento, nonostante 5 anni di politica monetaria iper-espansiva. In tale quadro servirebbe una politica bipartisan per difendere l`interesse nazionale e porre a Germania e Francia le questioni politiche di fondo. Servirebbe una correzione di bilancio per ampliare gli investimenti pubblici. Ma il Governo è prigioniero di una campagna elettorale permanente, mentre le opposizioni, in una miopia impressionante, continuano a gridare `forza spread` e `manovra bis`.
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