Partire dalla completa definizione dei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni, è l’unico avvio possibile per evitare che la cosiddetta ‘autonomia differenziata’ spacchi ancora di più e in modo irreversibile l’Italia, sia secessione dei ricchi e porti alla fine sostanziale dell’unità nazionale come scritta nella nostra Costituzione. Non si può andare avanti nei negoziati segreti tra Governo e Presidenti di Veneto, Lombardia e Emilia-Romagna e nella firma delle Intese senza aver prima definito i Lep, la base della ‘solidarietà nazionale’ prevista anche essa al paragrafo 20 nel richiamato ‘Contratto di Governo’ tra M5S e Lega. Non può essere la scadenza delle elezioni europee a determinare i tempi di approvazione di provvedimenti di portata storica. È irrilevante prima o dopo il 26 Maggio prossimo. Rileva, invece, la sequenza logica e politica. Va, quindi, innanzitutto riattivata la Commissione Bicamerale per il federalismo fiscale al fine di arrivare a determinare i Lep, con la più ampia maggioranza possibile in quanto sono parametri di rilevanza costituzionale. Il M5S ha una responsabilità storica, non soltanto nei confronti dei milioni di voti che ha raccolto nel Mezzogiorno, ma verso l’Italia intera, verso gli obiettivi di giustizia sociale della nostra Costituzione. Il M5S non può essere subalterno alla Lega di Salvini che, dietro la retorica della sovranità nazionale, riemerge come secessionista e di fatto promotrice della colonizzazione tedesca del Lombardo-Veneto, non dell’indipendenza della Padania.

 

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