Forse l’amministrazione Raggi non si rende pienamente conto del messaggio implicito nella scelta di 5 generali a capo di strutture comunali. E’ una resa di fronte alla sfida di rivitalizzare la macchina amministrativa capitolina, non solo attraverso assunzioni, ma attraverso la valorizzazione delle tante professionalita’ spesso sacrificate. I 5 generali  sono certo straordinariamente competenti e capaci nei loro rispettivi settori di specializzazione. Ma la l’amministrazione di un comune come Roma ha sue specificita’ che vanno conosciute e praticate prima di poter dirigere. A 2 anni dalla conclusione della giunta Raggi siamo di fronte all’ennesima mossa propagandistica. Di questo passo la politica concorre a realizzare la proposta fatta l’estate scorsa per il governo di Roma dal prof Cassese: 3 generali al posto del sindaco eletto dai cittadini.

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