Sulle case popolari, è sconcertante la rassegnazione ribadita anche oggi da Di Maio.
Caro vicepresidente del Consiglio, la soluzione non è dare priorità a chi è in lista di attesa da 20 anni rispetto a chi è in attesa da 5. Anche perché le graduatorie fanno riferimento non soltanto alla durata dell`attesa ma, giustamente, alle condizioni del nucleo familiare: chi ha meno anni di attesa e “passa avanti” è perché ha un nucleo famigliare più ampio, meno reddito, famigliari malati.
La soluzione da perseguire è evitare che vi siano liste di attesa di 20 anni. Come? Con un piano nazionale di edilizia residenziale pubblica, assente da un quarto di secolo: non a caso, l`Italia è all`ultimo posto nell`Euro-zona per quota di case popolari e ai primi per numero di case sfitte.
È urgente un piano di edilizia residenziale pubblica a zero consumo di suolo.
Così, si potrebbe garantire un diritto sociale fondamentale, si riqualificherebbero le città e si darebbe tanto lavoro alle nostre piccole imprese edili. Caro Di Maio, non ti rassegnare.

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