Abbiamo dovuto prendere atto, ancora una volta, dell`indisponibilità della maggioranza capitolina a individuare soluzioni per garantire continuità alle attività sociali, culturali e sportive in essere negli spazi del patrimonio del Comune di Roma.
Non abbiamo proposto un colpo di spugna, ma una valutazione pubblica, trasparente, partecipata, di ogni singola esperienza per arrivare alla regolarizzazione di quelle meritevoli attraverso il pagamento di quanto dovuto in riferimento al canone sociale. Invece, si vuole applicare, anche sulle gestioni in corso, il meccanismo del bando come un rullo compressore con il rischio di cancellare esperienze pluridecennali, riconosciute e apprezzate nei territori, in particolare da chi è più in difficoltà, in quanto integrano e spesso suppliscono alla carenza e all’assenza di servizi pubblici. Così, si continua a spegnere la nostra città, a aggravare le disuguaglianze e l`esclusione sociale ancor più nelle periferie. Nonostante il parere negativo della Commissione, porteremo al più presto la proposta di regolamento in aula Giulio Cesare.
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