La procedura d’infrazione per il debito pubblico è scelta politica, ma no a Flat Tax. Servono investimenti pubblici. La procedura d’infrazione sull’Italia è una scelta politica, motivata attraverso l’utilizzo di una variabile totalmente arbitraria, assurda, come l’output gap e il Pil potenziale. Seguire le raccomandazioni della Commissione Europea aumenterebbe il debito pubblico in rapporto alla dimensione dell’economia italiana, come avvenuto ovunque, in dimensioni drammatiche anche in Italia con le manovre di Berlusconi e Monti nel 2011. Serve, invece, una manovra espansiva da realizzare attraverso un piano pluriennale di investimenti pubblici, in piccole opere, per la sostenibilità ambientale, in particolare nel Mezzogiorno. Invece, la Flat Tax, rilanciata anche da Washington da Salvini, è una misura regressiva sul piano sociale, inaccettabile, immorale qualora fosse contestuale a ulteriori tagli al welfare per coprire il rinvio dell’aumento dell’Iva o per ridurre il deficit. In sintesi, No a manovre correttive, No a Flat Tax, Si a investimenti pubblici.

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