La lettera spedita stamattina dal Presidente Conte alla Commissione e ai governi Ue contiene finalmente passaggi di verità, in netta discontinuità con l’europeismo liberista dei precedenti esecutivi: gli ampli surplus commerciali, la concorrenza fiscale, il dumping sociale fatti sistematicamente dai Paesi membri considerati ‘virtuosi’ sono più gravi dei modesti deficit di bilancio pubblico dei Paesi ‘peccatori’. Anche perché, l’estremismo mercantilista Made in Germany determina inevitabilmente i dazi di Trump. Inoltre, è importante la denuncia dell’output gap come variabile assurda e arbitraria. È, invece, preoccupante la conferma della correzione del saldo strutturale per 0,2 punti percentuali del Pil per il 2020, come previsto dall’ultimo Def. È preoccupante in quanto viene ribadito nel testo il disinnesco, sacrosanto, delle clausole IVA e l’intervento, sciagurato, per la Flat Tax. Sono affermazioni a cui conseguono algebricamente devastanti tagli al welfare. Sarebbe uno scenario inaccettabile sul piano della giustizia sociale e profondamente negativo per l’economia. Di fatto, sarebbe un mix che renderebbe chiacchiere i passaggi di verità della prima parte della lettera e confermerebbe il Governo M5S-Lega come governo di continuità, non del cambiamento. La richiesta di procedura va archiviata perché il fatto non sussiste, ma va archiviata anche anche la Flat Tax e promosso piano per investimenti pubblici.

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