Ancora una volta, oggi, su Corriere della Sera, il Presidente Zaia, come i suoi colleghi di Lombardia e Emilia Romagna e la Ministra Stefani continuano a prendere in giro gli italiani. Insistono a sostenere, con crescenti dosi di ipocrisia, di puntare a maggiore efficienza a parità di risorse utilizzate per le competenze rivendicate. Non è così: vogliono maggiori risorse, inizialmente agganciate alla spesa storica, poi senza fare i Lep, liberate in misura sempre più ampia. È scritto, all’art 5 – Risorse finanziarie (qui in foto), del “Testo concordato” tra Presidenti di Regione e Presidente del Consiglio. Non è immediatamente decifrabile. Ma il meccanismo è chiaro. Dato il vincolo nazionale all’invarianza delle risorse, vuol dire che, non soltanto il Mezzogiorno, ma il resto del Paese avrà tagli sempre più profondi a programmi fondamentali come sanità, scuola, infrastrutture, politiche sociali. I secessionisti di Veneto, Lombardia e Emilia-Romagna non vogliono che il Parlamento possa entrare nel merito e emendare i testi. Tengono segreti i documenti, fanno gli azzeccagarbugli con medie storiche che medie non sono. Puntano al blitz con un voto prendere o lasciare da parte delle Camere. Si illudono: di fronte al più devastante attacco alla Costituzione dalla sua entrata in vigore, di fronte al baratro della fine sostanziale dell’unità nazionale, faremo dentro e fuori il Parlamento le barricate con tutte le forze economiche e sociali impegnate nella difesa dell’Italia. Speriamo che il M5S svolga la funzione nazionale che il voto del 4 Marzo, soprattutto dal Sud, gli ha assegnato. Intanto, invitiamo il Presidente Fico a chiedere al Governo di rendere disponibile al Parlamento l’appunto preparato dal Dipartimento Affari Economici e Legislativi della Presidente del Consiglio. Lí vi sono descritti i dati di realtà che i secessionisti nascondono.

Comments are closed

Latest Comments

Nessun commento da mostrare.