Sulla cosiddetta autonomia differenziata, assistiamo da un anno e mezzo, prima con il Governo Gentiloni poi con il Governo Conte, a discussioni e sottoscrizione di atti ufficiali, condivisioni di bozze, riaperture di confronti, rinvii, nella totale esclusione del Parlamento e in un quadro di inaccettabile segretezza. I Presidenti di Camera e Senato non possono rimanere a guardare.Le prerogative costituzionali del Parlamento vanno difese. La partita in gioco è di rilevanza costituzionale, prosegue Fassina, non siamo di fronte a trasferimenti di funzioni per migliorare l`efficienza amministrativa, come vorrebbero far credere i Presidenti secessionisti, da ultimo oggi il Presidente Fontana. A cominciare dalla scuola pubblica, siamo di fronte a interventi tali da determinare la fine dell`unità nazionale. Il M5S resiste all`offensiva della Lega Nord, ma è l`intero Parlamento che deve essere investito per definire le premesse, le condizioni necessarie, a partire dai Livelli Essenziali delle Prestazioni (Lep), all`attuazione di un`autonomia differenziata che non sia secessione, rottura irreversibile della nazione tra abbandono del Mezzogiorno e colonizzazione tedesca della Padania.
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