Dal Viminale, annunciano con toni trionfalistici il ‘cronoprogramma degli sbomberi degli edifici abusivamente occupati a Roma’, in applicazione dell’art. 31-Ter del primo Decreto Sicurezza. Siamo davanti a uno scenario surreale in relazione alla nostra Costituzione. Si pianificano gli sgomberi di occupazioni di necessità , non gli interventi di edilizia residenziale pubblica per rimuovere le cause delle occupazioni di necessità . Le occupazioni in oggetto non sono quelle di delinquenti che si infilano con la forza nell’appartamento libero di chi con i sacrifici di una vita ha comprato la seconda casa o nell’abitazione della nonnina che si è dovuta ricoverare in ospedale. Qui si sgombera la disperazione sociale, da grandi immobili abbandonati, spessissimo pubblici. Qui si sgombera chi è in lista d’attesa da anni per una casa popolare. Serve un piano pluriennale di edilizia residenziale pubblica. Il 90% degli sfratti è per morosità incolpevole e, a Roma, sono circa 12.000 le famiglie in lista di attesa per una casa popolare. Il Presidente della Regione Lazio Zingaretti e la Sindaca di Roma Raggi non possono legittimare con il silenzio-assenso lo sciagurato piano di Salvini. Dovrebbero chiedere un incontro urgente al Presidente del Consiglio al fine di individuare per tempo le risorse necessarie a finanziare nella prossima legge di bilancio un fondo ad hoc per la casa.
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