Caro Presidente Fontana, dovrebbe essere un po’ più cauto a utilizzare il risultato del referendum sulla cosiddetta Autonomia, celebrato il 22 Ottobre 2017 in Lombardia, come fonte di legittimazione politica dell’impianto che si ostina a portare avanti. Tante ragioni di ordine costituzionale lo svuotano di qualsivoglia efficacia, ma una ragione di ordine quantitativo ne inficia il senso politico sbandierato: al ‘suo’ referendum, votò il 38% degli aventi diritto. Vuol dire che per quasi 2 elettori lombardi su 3 la cosiddetta Autonomia differenziata quanto meno non è una priorità. Si potrebbe anche sostenere che la stragrande maggioranza non la segue proprio. Caro Presidente, consideri la Costituzione tutta, non soltanto gli Art 116, terzo comma e 117. La lettura dell’Art 3, in particolare, e dell’Art 119 la porteranno a riconoscere che il percorso descritto dal Ministro Boccia non soltanto è condivisibile, ma è l’unico coerente con la nostra Carta. E’ imprescindibile partire da una legge quadro. E poi decisivo definire i Livelli Essenziali delle Prestazioni, condizione necessaria per arrivare ai fabbisogni standard. I Livelli Essenziali delle Prestazioni e i costi standard sono premessa dalla quale muovere per la determinazione dei fabbisogni standard e della conseguente perequazione. E’ stata grave e controproducente la segretezza della discussione portata avanti dal precedente governo. Il Parlamento doveva essere informato, ricevere i documenti discussi da governo e Presidenti delle Regioni. I testi delle pre-Intese sottoscritti da lei, dal Presidente Zaia e dal Presidente Bonaccini con il Governo Gentiloni a 4 giorni dalle elezioni del 4 Marzo 2018, come le bozze di intesa condivise con una parte del Governo Conte 1, determinano la fine dell’unità nazionale. Si deve rincominciare e seguire la strada giusta. È la scelta da fare per arrivare prima possibile alla meta. Insistere a percorrere la strada sbagliata porta a sbattere. Soltanto dal confronto leale e trasparente tra governo, tutte le Regioni e Parlamento, nel quadro della nostra Costituzione, è possibile fare passi avanti per un’autonomia cooperativa e migliorativa della nostra Repubblica unica e indivisibile.
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