ArcelMittal annuncia il piano di “spegnere” l`ex Ilva di Taranto entro il prossimo gennaio.   un`inaccettabile ricatto messo sul tavolo dell`incontro di domani al Mise con il Ministro Patuanelli e i sindacati. Di fronte alla annunciata, imminente chiusura, la condizione di 5000 esuberi per rimanere in Italia sembrerà una generosa concessione. In tale quadro, il Governo non può continuare a giocare di rimessa, deve avere un piano B. Un piano che preveda l`ingresso dello Stato nella proprietà dell`acciaieria per trovare partner industriale adeguato. Al contempo, il governo deve aprire un`offensiva a Bruxelles per innalzare i dazi sull`acciaio: un `libero mercato` globale, così drammaticamente squilibrato in termini di standard ambientali e sociali, senza dazi adeguati, rende insostenibile per chiunque la produzione a Taranto, dati i costosissimi, ma sacrosanti, vincoli imposti dalla legge a tutela della salute dentro e fuori la fabbrica.

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