Sulla cosiddetta autonomia differenziata, gli ultimatum del presidente Zaia al ministro Boccia e al Parlamento sono gravi e irricevibili. Il Parlamento deve poter valutare con la necessaria attenzione e approfondimento una questione decisiva, di portata costituzionale che, secondo le proposte di Zaia e di Fontana, porterebbe alla fine dell`unita` nazionale. La bozza di legge di attuazione dell`art. 116, terzo comma della Costituzione, sulla quale si e` confrontata la Conferenza Stato-Regioni, non va per diversi punti: innanzitutto, non e` una legge `rafforzata`, quindi puo` essere derogata dalla legge ordinaria di attuazione dell`intesa tra Governo e Presidente Regione interessata. In secondo luogo, senza definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (Lep) da parte del Parlamento, non si puo` procedere al trasferimento di funzioni e risorse. Infine, le funzioni trasferibili senza attribuzione di risorse non possono essere lasciate nel vuoto. Il Presidente Zaia dovrebbe riconoscere che l`attuazione dell`autonomia differenziata riguarda 60 milioni di Italiani, non soltanto 2,2 milioni di veneti chiamati a votare su un quesito tanto generico e benefico da essere scontato.
Comments are closed