È sacrosanta la regolarizzazione dei migranti presenti in Italia, occupati irregolari non soltanto in agricoltura, ma nelle famiglie e in tante altre attività. È responsabilità di tutto il governo, non va scaricata soltanto sulla Ministra Bellanova. È un atto di umanità, innanzitutto. È un atto per la sicurezza della salute di tutti. Ma è anche un atto utile ad evitare la concorrenza al ribasso tra lavoratori: come noto, i migranti che rimangono irregolari sono ricattati e sfruttati, a danno anche di tutti gli altri lavoratori. La regolarizzazione di chi è già in Italia non vuol dire perseguire una politica “no border”, non vuol dire rinunciare a regolare i flussi. È esattamente il contrario. Con la regolarizzazione dei migranti nel nostro Paese facciamo il primo atto di una politica di governo delle migrazioni che è limiti ai flussi per consentire accoglienza adeguata e integrazione effettiva. Il M5S dovrebbe riflettere.

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