Vanno modificate le norme che regolano le manifestazioni di carattere sindacale e politico.Non può più ripetersi quanto avvenuto stamane alle 20 lavoratrici e lavoratori di Roma Multiservizi, identificati e multati perché in presidio al Campidoglio per salvare il proprio lavoro a fronte di 270 licenziamenti. I licenziamenti vanno ritirati. Ma oggi è ancora una volta evidente che deve essere garantito il diritto a manifestare, nel rispetto degli standard di sicurezza per la salute. Nei giorni scorsi non sono state autorizzate mobilitazioni simboliche di tassisti, inquilini, famiglie senza reddito. Il problema non sono le Questure. Il problema è nelle norme approvate durante la Fase 1. Considerato che il “Decreto Rilancio” prorogherebbe fino a Gennaio 2021 lo stato di emergenza, nella prevista proroga va contestualmente modificata la normativa contenuta nel Dpcm del 21 Aprile. La Fase 2 segna un ribilanciamento tra diritto alla salute e diritto al lavoro. Nella Fase 2, va anche eliminato il divieto a manifestare, diritto costituzionale non meno rilevante del diritto al lavoro e del diritto alla salute. Le modifiche introdotte nella legge di conversione del Decreto 19/2020, Misure urgenti per fronteggiare l`emergenza Covid-19, non sono né chiare, né sufficienti
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