Il Piano Sociale presentato oggi e` gia` superato a causa di una pandemia che ha stravolto e continua a stravolgere la citta` sul piano economico e sociale. La Giunta Raggi e l`Assessora Mammi` avrebbero dovuto aprire una effettiva fase di ascolto delle associazioni piu` attive nei drammatici mesi alle nostre spalle prima di concludere il processo.Avrebbero dovuto coinvolgere le rappresentanze dei lavoratori e delle lavoratrici della citta` al fine di costruire e rafforzare le sinergie per l`integrazione lavorativa. Il Piano Sociale e` quindi inadeguato. Ad esempio, le politiche del diritto all`abitare erano gia` inadeguate alla portata del dramma vissuto a Roma da decine di migliaia di famiglie. Ora, diventano completamente astratte. In mancanza di una visione strategica degli interventi, e` poi difficile rispondere con celerita` ed efficienza alle emergenze, come dimostrano i ritardi e le confusioni createsi per la consegna dei buoni spesa. Inoltre, ma e` punto decisivo, non si puo` continuare con il principio della spesa storica, senza  un`analisi dei bisogni esplosi prepotentemente nella fase attuale. Infine, e` assente qualunque riferimento all`utilizzo degli immobili capitolini, quindi archiviare la Delibera 140/15 e approvare un regolamento per valorizzare le iniziative di solidarieta` sociale di centinaia di associazioni, in prima linea in queste settimane per l`assistenza alimentare. Il Piano Sociale deve essere la Carta d`Identita` del Welfare cittadino, non un elenco di interventi, tra l`altro datati. L`emergenza ci ha dimostrato che il sistema non regge, c`e` bisogno di un grande atto di coraggio per cambiarlo radicalmente e renderlo efficace e fruibile per tutti coloro che ne hanno bisogno. 

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