Il governo dovrebbe discutere con Fca l`ingresso nel capitale: almeno per far giocare alla pari nella fase di fusione e dopo, Fiat Chrysler con Peugeot, azienda partecipata al 14,1% dallo Stato francese, oltre che al 3,6% dai dipendenti. L`ipotesi prospettata dal Segretario Generale della Cgil Maurizio Landini e` ragionevole, anzi essenziale a tutelare l`interesse nazionale, non solo in ragione degli impegni presi a fronte delle garanzie pubbliche per il prestito di 6,3 miliardi alla filiale italiana della holding residente ad Amsterdam e a Londra. Siamo entrati in una fase dove, ovunque, lo Stato interviene anche nel capitale delle imprese private per salvaguardarle e rafforzarne la capacita` competitiva. Anche Confindustria dovrebbe comprendere che il fai da te, dopo aver ottenuto ingenti risorse pubbliche, non soltanto e` poco difendibile sul piano della giustizia sociale, ma e` un principio pericoloso in una competizione dove i concorrenti o i partners hanno lo Stato nella compagine proprietaria. Invece di combattere battaglie ideologiche di retroguardia, sarebbe utile per tutti un confronto su come attrezzare lo Stato affinche` possa avere un`istituzione dedicata al sostegno o alla presenza diretta nel capitale delle imprese, un`adeguata strategia di politica industriale e le professionalita` all`altezza della missione.
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