Eccitazione eccessiva. La proposta della Commissione europea è un passo avanti sul piano politico e un utile contributo all’economia. Ma, in primo luogo, è una proposta che deve andare all’approvazione del Consiglio europeo. Inoltre, i numeri non sono quello che sembrano: si riferiscono a un orizzonte pluriennale, riguardano i 27 Stati membri e i prestiti, senza golden rule, allargano deficit e debito. In sintesi, le risorse attribuite al “Recovery instrument” non compensano neppure la caduta degli investimenti avvenuta negli anni scorsi e aggravata dagli effetti del Covid-19. Insomma, le proposte della Commissione lasciano totalmente aperta la questione decisiva per l’Eurozona e in particolare per l’Italia: la sostenibilità del debito pubblico. La svolta politica ed economica può soltanto arrivare dalla Bce attraverso un significativo ed asimmetrico ampliamento degli acquisti e la sterilizzazione dei Titoli di Stato acquistati dalle banche centrali nazionali. Il sostegno politico a Francoforte deve essere la priorità, tanto più nel quadro determinato dalla sentenza della Corte Costituzionale tedesca.

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