Ai pasdaran del Mes, anche oggi in martellante propaganda, consiglierei maggior attenzione al merito. Intanto, dovrebbero evitare di dire, come ha fatto oggi il Presidente Bonaccini, che i 36 miliardi potrebbero finanziare assunzioni o altra spesa ricorrente, ad esempio programmi pluriennali di ricerca. Non e’ possibile, essendo risorse una tantum possono finanziare spese una tantum, come le spese per investimenti. In secondo luogo, li inviterei a riflettere sul fatto che, nessun altro Stato dell’eurozona ricorre al Mes, neanche Grecia, Portogallo, Spagna e Francia che pure avrebbero un rilevante risparmio di spesa per interessi. L’accesso al Mes dell’Italia, con un debito pubblico previsto intorno al 170% del Pil a fine anno, alimenterebbe uno stigma che porterebbe all’aumento dei tassi di interesse sui 350-400 miliardi di Titoli di Stato rifinanziati ogni anno. Un aumento pur minimale, ad esempio lo 0,1%, di tali tassi annullerebbe la convenienza del Mes.
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