Sono due passi avanti per la nostra democrazia costituzionale i risultati del voto degli iscritti del Movimento 5 Stelle sui mandati degli eletti nei consigli comunali e sulla possibilità di definire alleanze con gli altri partiti politici. L’esperienza istituzionale e politica è condizione di qualità : dover inevitabilmente perdere amministratori dopo due mandati è un handicap non soltanto per il partito o movimento direttamente interessato, ma per tutti. Ovviamente, la possibilità del terzo mandato non vuol dire dover automaticamente ricandidarsi, senza valutazione dei risultati raggiunti e del contesto politico. Su Roma, la Sindaca Raggi dovrebbe alzare lo sguardo e considerare la rilevanza politica nazionale di una convergenza tra le forze che sostengono il Governo Conte. La sua amministrazione, per ragioni politiche intrinseche, è nata e è andata avanti come divisiva. Un suo passo indietro sarebbe un atto di generosità e di intelligenza politica al servizio di Roma e dell’Italia, non un’ammissione di inadeguatezza. A Roma, di fronte a un atto di discontinuità del M5S, si aprirebbe una fase di straordinarie potenzialità , certamente da verificare in forme partecipate, per il prossimo appuntamento elettorale.
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