È pandemia sociale. La manifestazione stanotte a Napoli ha radici lunghe e profonde nella sofferenza economica e sociale, divenute insostenibili con il secondo lockdown, sostanziale sebbene non completamente disposto in termini ufficiali. È evidente dai racconti di tanti manifestanti che è stata anche utilizzata per inaccettabili attacchi alle forze dell’ordine alle quali va solidarietà e ringraziamento. Ma non può essere ricondotta a problema di ordine pubblico. Da parte di governo centrale, regionale e comunale va ribaltato il metodo di intervento: prima o, almeno, contestualmente alle misure restrittive anti-Covid,
vanno comunicate e rese effettive le contromisure anti pandemia sociale. Quindi, sostegno a lavoratori, famiglie, imprese e scuole. Si deve superare ogni forma di ipocrisia e riconoscere che, soprattutto a partire da Roma in giù, c’è un largo settore economico informale lasciato scoperto dalle casse integrazioni, dai bonus per le Partite Iva, dai contributi a fondo perduto. Pertanto, oltre al riavvio, selettivo, degli interventi attuati durante il primo lockdown, va prorogato, esteso e potenziato il Reddito di Emergenza, vanno decuplicate le risorse per il bonus affitti. È decisivo inserire tali interventi nel Decreto Legge in preparazione. Non si possono aspettare i tempi della Legge di Bilancio e relativi decreti attuativi.
 
 

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