Sul piano economico e sociale, siamo in un passaggio piu’ grave della primavera scorsa. I 7 mesi alle nostre spalle hanno spremuto le condizioni di milioni di famiglie e imprese, in particolare nel commercio al dettaglio, nella ristorazione, nell’alberghiero, nella cultura e nell’intrattenimento. Replicare selettivamente le misure prese per affrontare il lockdown generale e’ insufficiente. Gli interventi di ristoro vanno concentrati sulle imprese che hanno perso fatturato, ma l’importo del sostegno a fondo perduto va innalzato. Va, in aggiunta, sospeso il pagamento delle utenze e cancellate imposte come Imu, Tari e Cosap, Gli ammortizzatori sociali per le milioni di famiglie che vivono in affitto non bastano piu’: serve anche un contributo ad hoc, da subito, perche’ il 31 Dicembre termina il blocco degli sfratti e i finanziamenti previsti nel Decreto Rilancio coprono un decimo del fabbisogno. Il Reddito di emergenza va potenziato e allargato perche’ l’area di economia informale, cosi’ diffusa da Roma in giu’, non viene raggiunta dalle altre misure predisposte. Insomma, e’ decisivo un salto di qualita’ nel soccorso economico per arrestare la pandemia sociale. Dobbiamo approvare un ulteriore scostamento del deficit programmato per il 2020, se non sono adeguate le risorse residuate dagli impegni previsti nei Decreti approvati nei mesi scorsi.

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