Sono preoccupanti le parole del senatore Astorre, segretario regionale del Pd Lazio, in merito alle elezioni a Roma. Nella sua intervista ad un grande quotidiano, prospetta il perimetro della possibile coalizione di centro-sinistra soltanto in negativo: no Salvini, no Meloni, no Raggi, senza differenziazioni, nonostante l`alleanza politica con il M5s al livello nazionale.
Riconosce giustamente la portata politica del passaggio sul voto di fiducia al Governo Conte: pero`, con grande disinvoltura, include Renata Polverini perche` ha votato la fiducia e ha rotto con Forza Italia, ma anche Carlo Calenda che invece, con i suoi e  Europa, alla Camera e al Senato, non l`ha votata Il tavolo dell`Alleanza per Roma, avviato a ottobre dal Pd romano, e` stato smontato, nonostante l`importante disponibilita` al confronto vero avuta da un qualificato e radicato tessuto associativo della citta`. Ma nessun problema per il programma, gli interessi economici e sociali da rappresentare, l`universo fuori dalla Ztl da recuperare e il candidato o la candidata da individuare come sintesi riconoscibile e garanzia effettiva del pluralismo della coalizione: facciamo le primarie come una puntata di X-Factor e risolviamo. Caro Bruno, cosi` non andiamo molto lontano.

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