Leggo ricostruzioni totalmente infondate su quanto avvenuto ieri, in piazza del Campidoglio, durante la manifestazione indetta da Cgil, Cisl e Uil contro le politiche di bilancio e per le partecipate della Giunta Raggi. Oltre ai dirigenti sindacali, c’erano tanti lavoratori a rischio disoccupazione, a rischio licenziamenti, lavoratori di aziende dal futuro incerto.
C’erano le associazioni del Terzo settore preoccupate per le risorse dedicate ai programmi sociali in una citta’ sempre piu’ in sofferenza. C’erano anche i lavoratori degli appalti Ama – aggiunge – per la raccolta delle utenze non domestiche (Und), ancora senza lavoro e spesso anche senza sostengo al reddito. Ieri, ancora una volta, ho parlato con loro in piazza: sono lavoratori disperati perche’, dopo il licenziamento dalle aziende appaltatrici di Ama, nonostante gli accordi sottoscritti dai sindacato confederali, il piano assunzionale di Ama e le relative graduatorie non vi sono. Sono lavoratori che, dopo lunghissimi mesi di mobilitazione pacifiche, continuano a manifestare civilmente. Ieri, a simbolo della loro disperazione, hanno esposto cartelli con il cappio intorno al loro collo, non a quello della sindaca. La differenza e’ sostanziale. E’ grave strumentalizzare. Purtroppo, ancora una volta, l’amministrazione prova a distrarre l’opinione pubblica dalle proprie responsabilita’. Invece, la sindaca Raggi dovrebbe rispondere.

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