Oggi, ricorre il 150-esimo anniversario di Roma Capitale. Sarebbe dovuta essere un’occasione importante per tutta l’Italia, non soltanto per i romani. Un’occasione per riflettere sul senso della nostra unita’ nazionale, sulla funzione storica della Capitale della Repubblica, sulle condizioni per esercitare appieno i suoi compiti istituzionali e morali, oltre che economici. Invece, il 150-esimo passa come una ricorrenza burocratica, senza alcun pathos. È la conferma dei problemi storico-politici nel rapporto della nazione con la ‘sua’ Capitale, conquistata dopo l’unificazione. Come scrivono grandi conoscitori di Roma e dell’Italia, Vittorio Emiliani e Walter Tocci, Roma e’ Capitale ‘malamata’, e’ ‘citta’ coloniale’ per una parte consistente delle classi dirigenti nazionali. Affrontare il nodo originario e’ condizione necessaria per aprire la stagione costituente di cui Roma ha urgente necessita’ per realizzare gli interventi istituzionali e finanziaria. È la priorita’ sulla quale devono impegnarsi amministrazione capitolina, Regione Lazio e Parlamento.

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