Un Governo del Presidente, affidato ad una personalita’ come Mario Draghi, potrebbe essere l’occasione per superare la delegittimazione reciproca tra le forze politiche italiane, causa prima dei “governi tecnici”? Potrebbe aiutare a definire una condivisione bipartisan, affrancata dall’europeismo liberista e dall’anti-europeismo, della collocazione europea dell’Italia? La “maggioranza Ursula” sarebbe un grave errore politico. Contraddirebbe la natura dell’incarico arrivato autonomamente dal Colle a Draghi. Brucerebbe le preziose potenzialita’ di una figura super partes. Costringerebbe ancora di piu’ la sinistra all’europeismo mainstream fino alla fine della legislatura.
Serve un Governo del Presidente, guidato da Draghi, aperto a tutti, perche’ le priorita’ richiamate dal Presidente Mattarella devono avere risposte condivise per essere efficaci. Pochi punti per un governo di scopo, a tempo, al massimo fino all’elezione del Presidente della Repubblica. Siamo in un passaggio di definizione e di maturazione dei soggetti politici: affrontiamolo insieme nell’alleanza strategica M5S-Pd-LeU.
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