Leggo dai giornali che Cassa depositi e prestiti “rinuncia a presentare una propria lista di candidati per il Cda di Tim, in imminente rinnovo, lasciando la direzione di un’azienda decisiva per le Tlc e la sicurezza nazionale completamente in mano ai soci francesi di Vivendi. Sarebbe un gravissimo colpo all’interesse nazionale considerato che Tim insiste a proporre le sua infrastruttura come rete unica per la banda ultra larga e pretende di esserne il controllore con la maggioranza assoluta della relativa societa’. Potrebbe essere anche un pesantissimo danno erariale, dato che Cdp, all’88 per cento Mef, e’ il secondo investitore di Tim con una quota del 10 per cento, prezzato a circa 1 miliardo di euro. Chiediamo al presidente Draghi, al ministro Franco e ai ministri Giorgetti e Giovannini di intervenire al piu’ presto: lunedi’ e’ in agenda il Consiglio di Cdp, l’ultima possibilita’ prima del Cda di Tim, previsto per martedi’ 23, per definire la lista dei consiglieri di maggioranza. Presentiamo interrogazione urgente al governo – annuncia -. L’impegno per il futuro dei nostri figli, centrale per il governo Draghi, passa soltanto dal taglio delle pensioni dei padri?
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