Oggi, nella riunione dei capigruppo capitolini abbiamo riconosciuto l’urgenza di affrontare, in un consiglio straordinario, la scelta politica compiuta dalla sindaca Raggi di mettere a bando le licenze per il commercio ambulante. Bene la data del primo marzo.
Il Parlamento ha approvato pochi mesi fa una legge, con il voto convinto e determinante del M5s, che va in direzione opposta al bando e prevede una proroga delle licenze in essere fino al 2032. La proroga non e’ a tappeto ma condizionata a verifica del rispetto delle leggi e a limiti di cumulabilita’ di licenze. E’ surreale che, dopo le evidenti conseguenze drammatiche determinate dalla concorrenza squilibrata, in un contesto aggravato dalla pandemia, la sindaca violi una legge dello Stato e insista a seguire l’estremismo liberista della Direttiva Bolkestein, sconfessata dallo stesso Bolkestein. La Sindaca, come mille altre volte, prova a scaricare la sua responsabilita’ su un organo tecnico. Stavolta, e’ l’Autorita’ garante della concorrenza e del mercato, in particolare un parere per verificare la legittimita’ del quale depositiamo un’interpellanza urgente al Governo. In ogni caso, il parere dell’Antitrust e’, appunto, un parere e, in quanto tale, puo’ essere ignorato. L’iniziativa della Raggi e’ una scelta politica. Auspichiamo che venga in Aula Giulio Cesare il 1 marzo, per spiegare le ragioni di un atto cosi’ grave per 12.000 famiglie gia’ allo stremo. In Assemblea capitolina, in Parlamento e in piazza ci opporremo con ogni mezzo democratico e istituzionale. Per archiviare la Bolkestein, siamo da tanti anni a fianco dei lavoratori del commercio ambulante e delle loro organizzazioni di rappresentanza. Continuiamo a stare con loro. La legge prevede proroghe e, come tutti gli altri comuni italiani, anche Roma Capitale deve attuare la legge.

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