Stefano Fassina: “A Roma ripartiamo dal programma e da Liberi e Uguali. Gualtieri? Nome adeguato”
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Onorevole Fassina, la ricerca per il candidato sindaco del centrosinistra a Roma sembra ancora in alto mare. Quale è la sua valutazione?
La valutazione è preoccupata, la discussione dentro al Partito Democratico è legittima ma rischia di complicare il percorso elettorale e l’affermazione dell’alleanza progressista in Campidoglio. Il nostro ritardo è enorme, non abbiamo neanche incominciato una discussione sul programma; ad oggi vedo un ritornello astratto e autoreferenziale sul tema delle primarie mentre Roma è segnata in modo drammatico dalla disperazione di ristoratori, commercianti, lavoratori, ci sono migliaia di licenziamenti ed esuberi in Alitalia e noi siamo presi in dinamiche che ricordano più X Factor che la politica.
Il segretario nazionale del PD Enrico Letta ha rimandato ogni decisione ad aprile. Il nome in ballo, per ora, è quello di Roberto Gualtieri. La convince?
La figura è indubbiamente autorevole e capace di portare a sintesi la pluralità di forze ed esperienze della coalizione progressista; il candidato, tuttavia, è condizione necessaria ma non sufficiente, serve un quadro programmatico adeguato e che va costruito fra di noi. Ciò detto, il nome di Roberto Gualtieri è per me adeguato a cogliere la sfida.
Il mondo a sinistra del Partito Democratico si agita, ci sono molti percorsi paralleli e che per ora dialogano con fatica. A Roma su questo c’è stato un problema?
Sì, a Roma come sullo scenario nazionale affrontiamo una fase complicata di ricostruzione che per quanto mi riguarda è stata dedicata a rafforzare le relazioni con un arcipelago di realtà sociali e movimenti che oggi vorrei provare a far contribuire alla costruzione di una proposta politica per Roma. Sul piano delle organizzazioni politiche, la situazione è certo complicata e frammentata e poco credibile, ciò non vuol dire però che in questi anni non si sia lavorato per tessere relazioni che dovranno poi essere il valore aggiunto della nostra proposta per la Capitale.
In che forma si spenderà nelle prossime elezioni amministrative?
Io parteciperò insieme alla rete che abbiamo costruito in questi anni, Roma 21; daremo il nostro punto di vista e il nostro contributo in termini di proposta politica e di classe dirigente, che auspico sia radicalmente rinnovata a Roma.
Il segretario di Articolo 1 ha detto a RomaToday: noi ripartiamo da LEU.
Condivido la proposta, a Roma bisogna essere presenti con Liberi e Uguali. A Roma LEU può essere la piattaforma nella quale si ritrovano una molteplicità di esperienze che possono connettersi a una prospettiva nazionale che guarda all’alleanza strutturale con PD e M5S.
Tre prospettive programmatiche per Roma Capitale.
Partiamo dalla città pubblica, dunque il rilancio delle aziende pubbliche come fattore di contrasto alle disuguaglianze e di riqualificazione dei servizi fondamentali; seconda ma quasi più importante della prima, il riassetto istituzionale: insieme al collega Magi dei Radicali si è presentata la proposta di legge ormai avviata in discussione alla commissione Affari Costituzionali che prevede l’elezione diretta dell’assemblea e del sindaco della Città Metropolitana e la trasformazione dei municipi in comuni metropolitani. Auspico su questo testo la più larga convergenza. Terzo, un piano per i rifiuti segnato dalla necessità di chiudere il ciclo e di costruirsi nello schema dell’economia circolare, questo ci aiuterà a fare il salto di qualità anche in campo ambientale.
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