I trasferimenti a fondo perduto prospettati nel Decreto Sostegno, oggi in Consiglio dei Ministri, devono essere considerati soltanto come un acconto rispetto all’intervento necessario a evitare la morte di decine di migliaia di attivita’ di lavoro autonomo, professionale e d’impresa. Non si reggono le vigenti indispensabili restrizioni alle attivita’ economiche senza potenziare gli indennizzi e adeguarli alle perdite effettivamente subite. L’importo previsto dalle norme in via di approvazione e’, infatti, al massimo pari soltanto al 5% della perdita di fatturato registrata nel > 2020 sul 2019: una quantita’ drammaticamente insufficiente, oltre che sganciata dal risultato di gestione conseguito nel 2020. È necessario e urgente arrivare ad un conguaglio. A tal fine, con il Def 2022, il Parlamento deve approvare un ulteriore, ampio, scostamento di deficit di bilancio per garantire indennizzi adeguati. Sarebbe importante che il Presidente Draghi nella presentazione del DL Sostegno ne chiarisse la parzialita’ e indicasse i tempi e la portata del prossimo Decreto a soccorso di famiglie, lavoratori e imprese.

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