Anche il Teatro dell’Opera di Roma si aggiunge al lungo elenco delle societa’, aziende, fondazioni pubbliche afferenti al comune di Roma piagate da licenziamenti e ulteriore precarizzazione del lavoro. Non bastavano Roma Multiservizi, Ama, Roma Meteopolitane, Atac e Farmacap: il sovrintendente Fuortes, dopo un anno durissimo per lavoratrici e lavoratori a stipendio ridotto, per esigenze di cassa, intende licenziare 109 persone tra tecnici e artisti con contratto a tempo indeterminato e ampliare il numero di contratti precari. Le difficolta’ finanziare delle istituzioni culturali, nella fase tragica del Covid, non si possono scaricare sui lavoratori e lavoratrici, come si e’ fatto con il ricorso al Fis durante il primo lockdown. Anche quest’anno, siamo di fronte a un piano insostenibile che, oltre a declassare di fatto una Istituzione secolare e prestigiosa, non rileva l’importanza della cultura per la rinascita economica di Roma. Ridurre e precarizzare artisti e maestranze significa ridurre qualita’ delle prestazioni musicali. La sindaca di Roma, in qualita’ di presidente della fondazione Costanzi, intervenga a bloccare i licenziamenti. Chiediamo inoltre, alla presidente della commissione Cultura di convocare con la massima urgenza il sovrintendente Fuortes in audizione.

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