In relazione alla premanifestazione di interesse comunicata dal gruppo spagnolo Acs per Aspi, il governo italiano dovrebbe al piu’ presto inviare un messaggio definitivo: nessuna disponibilita’ a rinunciare al controllo pubblico, tramite CDP, della gestione di un cosi ampio monopolio naturale, i 3000 km di autostrade ancora in concessione alla controllata di Atlantia. Sarebbe incomprensibile prima puntare ad acquisire la gestione dai Benetton per poi rinunciare per lasciarla in mano alla holding di Costantino Perez.
Oppure, sarebbe un raggiro se Acs pagasse Aspi con le azioni di Abertis, la societa’ di cui Atlantia possiede il 50%. La questione su Atlantia non e’ morale, ma economica. Non ci sono gestori privati cattivi e gestori privati buoni. C’e’ un dato di realta’: i privati nella gestione dei monopoli naturali aumentano le tariffe e minimizzano gli investimenti per mietere rendite. Il governo si affretti a concludere l’acquisto di Aspi senza modificare un’offerta sin troppo generosa.

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