Un anno fa, e’ stato stanziato un fondo nazionale per affrontare l’emergenza affitti legata al Covid. Le risorse nazionali furono distribuite alle Regioni e, da queste, ai Comuni. Per il ‘Bonus affitti’, al Comune di Roma Capitale “sono arrivate 49.213 domande. Sulla sorte di tali domande, abbiamo faticosamente ottenuto i dati: il Campidoglio ne ha escluse 19.849, il 40 per cento, mentre 451 sono in lavorazione. Ne sono state ‘pagate’ 13.623 a ciascuna delle quali sono stati erogati 245,84 euro, complessivamente 3,3 milioni di euro sui 12 disponibili. Cosi’, una misura straordinaria, emergenziale, il cui bando e’ scaduto ad aprile 2020, “e’ diventata assolutamente inadeguata e tardiva. L’importo medio del contributo e’ soltanto in parte responsabilita’ del Campidoglio, invece i tempi della lavorazione sono a suo completo carico. Le difficolta’ amministrative esistono, ma si sarebbero potute attenuare con un’allocazione ad hoc di personale da altri uffici e con il coinvolgimento delle associazioni e dei sindacati degli inquilini che pure avevano dichiarato la loro disponibilita’ a essere di supporto. Per completare al piu’ presto l’erogazione, torniamo a chiedere alla Giunta di adottare misure straordinarie di sostegno al lavoro degli uffici. Ma il problema non riguarda soltanto la Capitale. Per affrontarlo, abbiamo presentato un emendamento al Decreto sostegno in conversione al Senato per affidare all’Agenzia delle entrate il pagamento direttamente all’inquilino del contributo all’affitto.
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