Sul regolamento per il patrimonio indisponibile capitolino, la sindaca di Roma Virginia Raggi continua sulla linea legalista del bando, ignorando il valore sociale di centinaia di realta’e ci vuole invece un regolamento che abbia come principio guida l’uso sociale degli spazi e che abbia tra gli strumenti i patti di collaborazione tra associazioni e amministrazione”. Lo ha detto Stefano Fassina, consigliere capitolino di Sinistra per Roma, in occasione stamattina di una conferenza stampa in piazza del Campidoglio a cui hanno preso parte i rappresentanti di diverse associazioni sportive e culturali che operano in territori di periferia in stabili concessi negli anni passati e che oggi, sulla base della delibera 140 del 2015, risultano in posizione di credito nei confronti dell’amministrazione pubblica. “ci vuole un regolamento che consenta a chi ha investito denaro, per recuperare beni che erano abbandonati, di rimanere in quegli spazi se continua a garantire il servizio sociale e culturale offerto finora al territorio – ha aggiunto -. Oggi ci sono esperienze di vario tipo, dalle palestre popolari alle realta’ di produzione culturale, che da tanti anni di sono radicate in immobili capitolini abbandonati. Sulla base della famigerata delibera 140/2015, nell’indifferenza e avvallo dell’amministrazione, il Comune prova a riacquisire questi spazi distruggendo le realta’ che vi sono dentro. Sono associazioni che si sono rivelate fondamentali in pandemia nel sostegno alle categorie piu’ deboli”. Al momento e’ in discussione nelle commissioni competenti del Campidoglio “la proposta di regolamento” a prima firma del consigliere M5s Francesco “Ardu che porta avanti il principio del bando anche su realta’ che non hanno finalita’ di lucro. Abbiamo provato a correggere la proposta del M5s e ad archiviare la delibera 140 – ha sottolineato Fassina -, ma non c’e’ ascolto. Vogliamo un regolamento che riconosca il valore sociale di centinaia di realta’ insostituibili”
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