Partecipo alle primarie del centrosinistra per il sindaco della Capitale perché tanti e tante avvertono l’esigenza che Roma abbia tra le sue priorità il lavoro, la disuguaglianza, l’ambiente, i conflitti che con SinistraXRoma per 5 anni ho portato in Campidoglio. Per fare la scelta definitiva propongo di incontrarci martedì alle 18.00 all’Associazione Berlinguer al Quadraro. La mia candidatura rientra se convergiamo attorno a una candidatura femminile. Ovviamente, è offensivo considerare le donne intercambiabili. Il profilo politico programmatico è decisivo: non mi farei da parte per una Carla Calenda. Di positivo c’è la Carta d’Intenti che segna nette discontinuità, innanzitutto per la priorità del lavoro e delle questioni sociali. Preoccupante è, invece, il rischio di riproporre il centro sinistra che fu: si fa ancora fatica a capire che la vittoria della Raggi non è stata un incidente di percorso, ma la valutazione di una stagione di governo da parte del nostro elettorato. La sindaca però poi non ha raccolto l’esigenza di cambiamento, si è barricata in Campidoglio evitando il confronto con la città, con le parti sociali e ha marginalizzato l’Assemblea Capitolina.
Tratto da una intervista al manifesto, qui la versione integrale
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